Report attività parlamentare – Gennaio 2019

COMMISSIONE LIBE

Dopo la pausa natalizia, le attività di competenza della Libe sono riprese con la presentazione della relazione sull’Agenda europea riguardante la migrazione. A causa dello stallo in Consiglio (che rappresenta la voce dei governi nazionali) è stato evidenziato il rallentamento dei lavori sui diversi rapporti relativi al sistema europeo comune di asilo, direttiva sui rimpatri, confini europei, Guardia costiera e di frontiera europea e interoperabilità. A differenza del Parlamento, il Consiglio non è stato in grado di raggiungere una posizione comune per quanto riguarda una condivisione delle responsabilità nella gestione dei flussi. Si ricorre a soluzioni temporanee, improvvisate,  ad hoc,  soprattutto per lo sbarco e la distribuzione tra gli Stati membri delle persone che arrivano irregolarmente nell’UE, anche attraverso le operazioni di ricerca e il salvataggio. Il caso della Sea Watch 3 e della Sea Eye è stato un chiaro esempio della riluttanza del Consiglio a concordare una strategia europea comune in materia di asilo e migrazione basata su una responsabilità condivisa.

E’ stato presentato uno studio che stima i costi economici per l’UE e gli Stati Membri dovuti alle lacune del sistema europeo comune di asilo (CEAS). Il costo economico stimato è di 49 miliardi di euro all’anno e include quello dovuto al contrasto dell’immigrazione irregolare e del traffico di esseri umani (19,7 – 33,2 miliardi di euro). Queste cifre includono i costi delle politiche di chiusura delle frontiere all’interno di Schengen per contrastare i movimenti secondari (stimate in 7 miliardi di euro all’anno). Inoltre vi sono i fondi destinati ai paesi di origine e transito per limitare le partenze, tra cui Libia e Turchia oltre al Fondo Fiduciario per l’Africa (1,7 miliardi di euro). Non meno rilevanti i costi legati alle scarse condizioni di vita e di salute dei richiedenti asilo (11,8 – 17,7 miliardi di euro) e alle inefficienze relative all’implementazione del CEAS, in particolare procedure di asilo inefficienti, i trasferimenti nel quadro del regolamento di Dublino e i rimpatri di coloro ai quali viene negata la protezione (2,5 – 4,9 miliardi di euro). Infine vi sono le mancate entrate fiscali dovute alla carente integrazione e inserimento nel mercato del lavoro e il rischio di lavoro in nero (tra 2,1 e 2,7 miliardi di euro). L’implementazione di alcune proposte, sempre secondo lo studio, produrrebbe un risparmio netto di 22,5 miliardi di auro all’anno.

In Libe i Ministri della Giustizia e dell’Interno della Romania hanno presentato le priorità della Presidenza rumena del Consiglio. Il Ministro dell’Interno ha sottolineato che nel contesto dei temi più attuali come Brexit, Migrazione e Sicurezza, la Presidenza si concentrerà sulla lotta al terrorismo e sulla prevenzione della radicalizzazione, in particolare nelle carceri. Si concentrerà inoltre sulla sicurezza delle frontiere esterne e sull’adozione del mandato della Guardia costiera e di frontiera europea, sull’avanzamento dell’interoperabilità e sul meccanismo di valutazione Schengen. Uno degli obiettivi sarà quello di rafforzare la cooperazione con i paesi terzi per ridurre la migrazione irregolare. Anche se è stata manifestata la volontà di trovare soluzioni per quanto riguarda i fascicoli del CEAS in seno al Consiglio al fine di sbloccare alcuni dei file, è convinzione dei deputati che ciò non rientra nelle priorità della Presidenza rumena. Maggiori sforzi saranno compiuti in vista della piena operatività della Procura europea e per il proseguimento dei lavori sui programmi “Diritti e Valori” e “Giustizia”.

Sono state avviate le procedure per la nomina del Procuratore capo europeo. Inizialmente erano stati selezionati 11 candidati. La Procura europea dovrebbe assumere le sue funzioni entro la fine del 2020 e il Consiglio e il Parlamento dovranno concordare un nome entro la fine della legislatura del Parlamento europeo. Il comitato di selezione ha però ridotto la rosa a tredei candidati a 3 nominativi suscitando le proteste della nostra delegazione in quanto non figura nessun italiano. Spagna, Estonia e Repubblica ceca hanno appoggiato la nostra denuncia contro la palese mancanza di trasparenza nel procedimento.

Mancano solo pochi mesi alle elezioni europee, resta ancora molto da fare. La Libe si concentrerà su alcuni rapporti chiave, compresa la riforma del Ceas, quelli relativi al QFP (Quadro Finanziario Pluriennale), protezione della privacy, sicurezza interna, criminalità e terrorismo.

La commissione LIBE è responsabile di 7 programmi settoriali del futuro quadro finanziario a medio termine (QFP): il Fondo Asilo e Migrazione (AMF), il Fondo di sicurezza interna (ISF), il Fondo per la gestione e il confine delle frontiere (BMVI), due fondi Pericle per la protezione dell’euro contro la contraffazione, il programma Diritti e Valori e il programma Giustizia insieme a JURI. Mentre la commissione LIBE sta lavorando alle relazioni per adottare le proprie posizioni sui diversi fascicoli, il Consiglio sta anche preparando il terreno per futuri negoziati con il Parlamento sulle proposte settoriali, ma anche sul regolamento QFP che rientra nelle competenze della commissione BUDG. Su raccomandazione della Conferenza dei Presidenti, i relatori della commissione LIBE mirano a una posizione in prima lettura prima della fine del mandato. Iniziare i negoziati con il Consiglio prima delle elezioni sarà difficile per i file LIBE. La commissione LIBE ha adottato inoltre 11 pareri sul discarico relativo al bilancio 2017 delle sette agenzie GAI che sono oggetto del suo controllo, della Commissione e del GEPD (Garante europeo della protezione dei dati). Critica è stata la relazione su EASO per carenze nella trasparenza, legittimità e regolarità dei pagamenti.

Il commissario Jourová è stato invitato a uno scambio di opinioni in Libe. Ha risposto a domande su temi che riguardano modalità di acquisizione della cittadinanza e scudo UE-USA per la privacy (EU-US Privacy Shield). La Commissione ritiene che lo scudo per la protezione dei dati offra un livello adeguato di protezione anche se spinge gli Stati Uniti ad adottare un miglior sistema globale di protezione e ad aderire alla Convenzione 108 del Consiglio d’Europa, poiché ciò contribuirebbe a un’ulteriore convergenza dei due quadri, statunitense ed europeo, di protezione dei dati. La Jourová ha fatto anche riferimento alla disinformazione, in particolare nel contesto delle campagne elettorali e del recente accordo dei colegislatori sulla direttiva sulle violazioni della protezione dei dati da parte dei gruppi politici dell’UE e della rete istituita con le autorità nazionali in vista dei procedimenti elettorali. Infine, è intervenuta sui recenti sviluppi in materia di antiriciclaggio.

Tra le diverse relazione licenziate in questo mese dalla Libe, vi sono quelle che riguardano i diritti delle persone intersex (affronta questioni mediche e patologiche, documenti di identità, procedure di registrazione delle nascite e la necessità di adottare una legislazione che protegga adeguatamente i diritti fondamentali delle persone, compresi i bambini intersex con disabilità, garantendo una protezione completa contro le discriminazioni basate sulle caratteristiche del sesso), sulla ratifica del protocollo che modifica la “Convenzione 108” (affronta le sfide derivanti dalla nuova era digitale e dalla globalizzazione delle operazioni di trattamento dei dati personali), sulle persone di origine africana (affronta questioni di razzismo e discriminazione), situazione dei diritti fondamentali nell’Unione europea nel 2017 (di cui sono stata relatrice ombra), programma “Diritti e Valori” (è uno dei due programmi che costituiscono il Fondo dell’UE per la giustizia, i diritti e i valori, nell’ambito del futuro quadro finanziario dell’UE per il periodo 2021-2027. Il programma “Diritti e Valori” punta a proteggere e promuovere i diritti e i valori, anche sostenendo le organizzazioni della società civile. Ha tre obiettivi specifici: promuovere l’uguaglianza e i diritti, promuovere il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini nella vita democratica dell’Unione, e contrastare la violenza).


COMMISSIONE JURI

Dopo la pausa natalizia, la JURI si è riunita il 23 ed il 24 gennaio.

La sessione si è aperta con i voti di diversi dossiers. Tra questi si segnala l’approvazione dell’accordo interistituzionale raggiunto in sede di trilogo sulla proposta di regolamento che stabilisce norme relative all’esercizio del diritto d’autore e dei diritti connessi applicabili a talune trasmissioni online degli organismi di diffusione radiotelevisiva e ritrasmissioni di programmi televisivi e radiofonici, il voto favorevole all’accordo interistituzionale sulla proposta di regolamento che emenda il protocollo n. 3 dello Statuto della Corte di Giustizia, e l’approvazione dell’accordo interistituzionale sulla proposta di direttiva riguardante i quadri di ristrutturazione preventiva, la seconda opportunità e misure volte ad aumentare l’efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza e liberazione dai debiti, e che modifica la direttiva 2012/30/UE.

La JURI ha anche adottato la propria relazione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 469/2009 sul certificato protettivo complementare per i medicinali nonché un parere destinato alla commissione per la cultura e l’istruzione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma Europa creativa (2012-2027) e che abroga il regolamento (UE) n. 1295/2013.

A seguire, i rispettivi relatori, hanno aggiornato la commissione sullo stato dei negoziati interistituzionali riguardanti alcuni importanti dossiers, quali la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a determinati aspetti dei contratti di fornitura di contenuto digitale, la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sul diritto d’autore nel mercato unico digitale e la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva (UE) 2017/1132 per quanto concerne l’uso di strumenti e processi digitali nel diritto societario.

La Commissione giuridica ha anche affrontato, come di routine, alcuni casi relativi alla richiesta di revoca dell’immunità parlamentare di eurodeputati.

Nel corso della riunione vi è stato anche uno scambio di opinioni con la presidenza rumena dell’Unione europea.

Un piccolo slot é stato dedicato anche alla presentazione di uno studio in materia di brevetti intitolato: “Essential Patents and Internet of Things”, che è stato seguito da un’apposita audizione di esperti.


Territorio

Il 2019 è iniziato con la programmazione delle attività territoriali per il prossimo semestre.

I primi mesi dell’anno saranno caratterizzati dall’impegno per l’imminente campagna elettorale per le prossime elezioni regionali che si terranno in Abruzzo,Sardegna e Basilicata.

Molteplici sono stati gli incontri avuti nel mese di gennaio a partire da giorno 4 in cui ho incontrato il meetup di Rende per definire al meglio l’organizzazione della prossima campagna elettorale per le elezioni amministrative nel mese di maggio.

Successivamente sono stata a Bisignano dove, insieme agli altri portavoce calabresi di Camera e Senato, abbiamo fatto il punto sulle attività portate avanti nelle istituzioni in questi primi mesi di Governo.

Giorno 20 gennaio, poi, sono stata a Crotone per partecipare ad un’interessante iniziativa della locale Camera di Commercio sulla tematica dei nuovi percorsi per la valorizzazione culturale e turistica dei territori. 

Infine, a fine mese, sono stata a Lungro ed a Squillace per trattare, rispettivamente, il tema delle minoranze linguistiche e dei fondi europei.

Continuano senza sosta  le consulenze e la divulgazione di informazioni sui fondi europei diretti ed indiretti attraverso il nostro Sportello Punto Europa sito in Cosenza: lo scopo è quello di fornire a tutti gli interessati gli strumenti e le notizie utili a rendere concreta un’idea progettuale tramite i finanziamenti europei.

Proprio la tematica dei fondi europei è stata altresì al centro di diverse interrogazioni rivolte alla Commissione Europea in questo mese: la mancanza di trasparenza nella gestione del POR Calabria ed il “modus operandi” dei funzionari regionali, emerso dall’indagine “lande desolate”, ci lasciano capire perché in Calabria siamo fermmi all’anno zero nella gestione dei fondi europei.

Anche in questo mese non sono mancati gli incontri con attivisti, associazioni e organismi locali che ci hanno sottoposto istanze e segnalato problemi legati al territorio.

Continuate a contattarmi per le vostre segnalazioni e per essere sempre aggiornati sulle nostre attività.

Un abbraccio,

Laura

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