‪#‎UE‬: SÌ ALL’ACCOGLIENZA, NO ALLE QUOTE

Tra 2 giorni i Capi di Stato e di Governo si riuniranno per decidere su come l’‪#‎Europa‬ gestirà i flussi ‪#‎migratori‬ massicci nel ‪#‎Mediterraneo‬.

La proposta su cui sono chiamati a pronunciarsi prevede che in casi eccezionali di emergenza si possa attivare un meccanismo temporaneo di ricollocazione dei migranti sul territorio di tutti gli Stati membri. Per intenderci, l’‪#‎Italia‬ e la ‪#‎Grecia‬ avranno la possibilità di chiedere che i migranti presenti sul proprio territorio vengano distribuiti tra tutti i 28 Stati membri equamente, in modo che il carico e la responsabilità dell’‪#‎accoglienza‬ non gravi solo su di loro. Proposta nobile, di buon senso, che letta in questo termini rappresenterebbe davvero l’occasione per l’Europa di dar prova che la ‪#‎solidarietà‬ non si ferma ai minuti di silenzio osservati all’indomani delle ‪#‎tragedie‬, ma che può tradursi in fatti, in azioni concrete.
Qual è la realtà?

Sebbene possa rappresentare un potenziale passo in avanti rispetto alla situazione attuale, la proposta non ci convince perché:

1) è un meccanismo ‪#‎temporaneo‬ che si attiva dunque solo in via eccezionale, per far fronte a questo preciso momento storico: tra due anni, la gestione dei flussi migratori tornerà come prima.

2) l’Italia avrebbe la possibilità di chiedere la ‪#‎ricollocazione‬ dei migranti arrivati sul proprio territorio solo a far data dal 15 aprile 2015: tutti quelli presenti da una data precedente, resteranno sul territorio italiano.

3) i migranti che l’Italia potrà chiedere di ricollocare negli altri Stati membri potranno essere solo siriani ed eritrei, perché ad oggi rappresentano i cittadini che hanno ricevuto nel 75% dei casi la protezione internazionale. Tutti i migranti di altre nazionalità resteranno sul territorio italiano.

4) esiste una cifra massima di migranti siriani ed eritrei che potranno essere ricollocati dall’Italia in altri Stati membri: 24.0000. Oltre tale cifra, resteranno sul territorio italiano.

5) non si fermeranno gli ‪#‎sbarchi‬: il meccanismo temporaneo prevede infatti che la ripartizione dei migranti tra Stati membri avvenga a seguito degli sbarchi sul territorio italiano, non direttamente dai Paesi terzi.

6) la nota più dolente: la ripartizione tra Stati membri dovrebbe essere ‪#‎obbligatoria‬, ma dalle indiscrezioni che stanno trapelando, pare che la formula che sostituirà la parola “obbligatorio” sarà “valido per tutti gli Stati”.
“Valido” non è sinonimo di obbligatorio, nè di vincolante: significa che “si può applicare”, ma la volontà sta al singolo Stato membro.

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