IN ITALIA VINCE IL LAVORO POVERO.

Sono 1,3 milioni i contratti al di sotto della soglia del salario minimo: non quella di 9 euro l’ora ma quella ancora più bassa di 7,79 euro all’ora. Secondo i dati diffusi da Istat la sacca più importante dei lavoratori poveri si concentra maggiormente fra gli apprendisti, gli under 30, i contratti a tempo determinato e i contratti siglati al Sud.

La proposta originaria del salario minimo legale a 9 euro l’ora, a prima firma Giuseppe Conte, è stata “stravolta” dalla maggioranza che, dopo vari teatrini e rinvii ha votato no.Si tratta di una riforma necessaria, urgente e centrale. Una misura di contrasto evidente a paghe da fame, in particolare quelle dei lavoratori precari.

Stiamo parlando di un provvedimento già presente in molti altri Paesi Ue, inoltre aumentare i salari significa anche aumentare i versamenti contributivi dei futuri pensionati. Ma la nostra battaglia è stata solo rallentata, anche in Italia riusciremo a restituire dignità ai lavoratori.

Loading

Condividi