Il taglio al fondo perequativo per il Sud è un’azione a danno delle Regioni del Mezzogiorno di cui questo Governo si rende responsabile e che metterà ulteriormente in ginocchio i nostri territori. È ora che qualcuno dall’Esecutivo dia una spiegazione a quest’ennesimo scippo ma siamo certi che si preferirà nascondere la testa sotto la sabbia, sport preferito di Giorgia Meloni.
Il governo, non contento di aver drasticamente ridotto le risorse del Pnrr destinate ai Comuni del Mezzogiorno con progetti già definiti – del danno della Zes unica e dell’appiattimento totale circa l’autonomia differenziata – ora usa la mannaia colpendo il fondo perequativo destinato al Sud che passa da 3,5 miliardi a soli 891 milioni di euro. Si tratta di briciole con le quali si dovrebbero mettere in sicurezza scuole ed ospedali ma anche costruire strade, ferrovie, condotte idriche e di gas.
Quello cancellato con la Legge di Bilancio era un fondo istituito nel 2009 per appianare il divario infrastrutturale fra le regioni del Sud e quelle del Nord, mai utilizzato fino alla nascita del Governo Conte 2 che spalmò 4,6 miliardi dal 2022 al 2033. Risorse, dunque, su cui le amministrazioni locali, facevano affidamento e a cui, grazie all’attuale governo dovranno rinunciare. Su questo daremo battaglia. I cittadini del Sud Italia non sono di serie B.