REPORT ATTIVITA’ PARLAMENTARE – GENNAIO 2017

COMMISSIONE LIBE:  l’attività prevalente ha riguardato i rapporti relativi alla riforma del sistema europeo comune di asilo (CEAS).  Si sono tenuti  gli  incontri con la Commissione europea e i relatori ombra in merito al rapporto sul regolamento “procedure” di cui sono relatrice. Abbiamo esaminato gli articoli che stabiliscono come le domande di protezione internazionale vengono decise dalle autorità, ritirate per volontà del richiedente asilo o respinte per rinuncia. Abbiamo analizzato i casi in cui si applica una procedura di esame accelerata della domanda (ad esempio quando il richiedente rilascia dichiarazioni false, incoerenti o quando proviene da un paese sicuro) e l’articolo che disciplina la procedura di frontiera, la quale di norma implica il trattenimento dei richiedenti durante il suo corso.  Sono stati esaminati i casi in cui le domande di protezione internazionale sono considerate reiterate (fatte da uno stesso richiedente in un qualsiasi Stato membro dopo che la sua precedente domanda é stata respinta con decisione definitiva) e le procedure applicabili. Abbiamo ascoltato la voce della società civile ed in particolare di diverse Organizzazioni Non Governative (ECRE, UNHCR, ICJ, Save The Children, ILGA  ecc.). Ognuna di loro ha espresso il suo punto di vista su come migliorare la proposta della Commissione al fine di assicurare una procedura di asilo più giusta ed efficiente, soprattutto nei confronti dei soggetti più vulnerabili, come i minori. E’ in programma il confronto con autorità e soggetti di diversi Stati Membri per raccogliere le loro esperienze pratiche, impressioni e suggerimenti nell’implementazione delle procedure d’asilo. Sono continuati anche i lavori con la direttiva “accoglienza”: sussistono ancora notevoli disparità tra gli Stati membri per quanto riguarda le condizioni di accoglienza, i tassi di riconoscimento e il tipo di protezione concessa ai beneficiari di protezione internazionale. Tale situazione contribuisce ai movimenti secondari, alla caccia all’asilo più vantaggioso (asylum shopping) e ad una ripartizione diseguale tra gli Stati membri della responsabilità per quanto riguarda la concessione dell’asilo. Il programma di ricollocazione temporaneo a favore di Italia e Grecia ha fatto registrare un basso numero di trasferimenti  (6 212 dalla Grecia e 1 950 dall’Italia su un impegno che ne prevedeva 120.000: un autentico fallimento). La LIBE ha continuato i lavori sulle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di paesi terzi ai fini di attività lavorative altamente qualificate e sull’istituzione di un  elenco comune dell’UE di paesi di origine sicuri a sostegno del rapido trattamento delle domande di asilo presentate da persone provenienti da paesi designati sicuri. Un altro tema di interesse riguarda la  proposta intesa a rafforzare le norme antiriciclaggio dell’Unione europea diretta a contrastare il finanziamento del terrorismo, migliorare la trasparenza relativa ai titolari effettivi di società e trust e intensificare la lotta contro l’evasione fiscale (quinta direttiva antiriciclaggio). I “Panama Paper” hanno dimostrato l’importanza di avere norme efficaci per verificare  la titolarità effettiva delle società e di altri soggetti giuridici  che soprattutto nei paesi in via di sviluppo danno vita ad una  ragnatela di corruzione e a società e trust di comodo anonimi. Per quanto riguarda la direttiva PIF, base giuridica della costituenda Procura europea, il Consiglio ha proposto l’inserimento di un articolo che dispone che entro cinque anni dall’applicazione della direttiva la Commissione analizzi i dati per verificare se la soglia inserita per il contrasto ai reati che riguardano le frodi all’IVA  sia troppo elevata e per verificare se la soglia per la prescrizione sia appropriata per i reati realtivi alle frodi legate agli appalti pubblici. Sul fronte della protezione della privacy e dei dati personali sono proseguite le attività relative alle implicazioni dei Big Data in termini di diritti fondamentali e del Safe Harbor (scudo UE-USA per la privacy: gli USA dovrebbero rispettare standard più rigorosi in materia di protezione dei dati ma continua a rimanere scoperta l’esistenza di effettivi diritti di ricorso giurisdizionale per i cittadini dell’UE i cui dati personali siano oggetto di trasferimento verso un’organizzazione statunitense secondo i principi dello scudo per la privacy e, quindi, oggetto di accesso e trattamento da parte delle autorità pubbliche statunitensi ai fini di applicazione della legge e di interesse pubblico). La Libe in questo mese si è occupata anche del discarico per l’esecuzione del bilancio delle agenzie dell’Unione europea per l’esercizio 2015. Secondo la Corte dei conti la posizione finanziaria delle agenzie che operano nel settore della giustizia e degli affari interni si presenta legittima e regolare.

 

PLENARIA: si sono svolte le consuete attivitá di voto sui report licenziati dalle diverse Commissioni parlamentari. Tra gli altri rapporti, particolarmente interessante si é rivelato quello sul pilastro europeo dei diritti sociali che ha trattato anche la ridistribuzione del reddito, i regimi collettivi di previdenza sociale, i programmi di assistenza sociale, i servizi pubblici, servizi di interesse generale, investimenti nel sociale (assistenza all’infanzia, istruzione, apprendimento permanente, assistenza sanitaria, politiche attive del mercato del lavoro, previdenza sociale, regimi di reddito minimo ed interventi di sradicamento dell’analfabetismo digitale) e lotta all’evasione fiscale.  Ho tenuto un intervento sull´aiuto d’emergenza per i rifugiati e i migranti che affrontano condizioni climatiche avverse nei campi profughi europei. Le istituzioni continuano a discutere sulle responsabilità e sulla gestione dei fondi e degli aiuti che avrebbero dovuto evitare l´esposizione  di migliaia di persone, soprattutto soggetti vulnerabili (come donne, malati e bambini) alle terribili condizioni del gelo invernale.

COMMISSIONE JURI: Nel corso di gennaio si é svolto uno scambio di vedute sulla proposta di direttiva sul diritto d’autore nel mercato unico digitale, di cui è relatrice la deputata maltese del PPE Therese Comodini Cachia. Si tratta di uno dei dossier che fanno parte del pacchetto legislativo adottato dalla Commissione europea il 14 dicembre 2016, e che mira ad adeguare il quadro normativo europeo in materia di diritto d’autore al nuovo contesto digitale. In particolare questa proposta di direttiva introduce nuove eccezioni e limitazioni obbligatorie nel campo della ricerca scientifica, nell’utilizzo di opere a scopo didattico, per l’utilizzo delle tecnologie di estrazioni di testo e di dati in formato digitale (c.d. text  and data mining), nonché una nuova eccezione obbligatoria – peraltro presente in un mio emendamento al rapporto di iniziativa legislativa sulla riforma del diritto d’autore – che consente atti di conservazione del patrimonio culturale custodito nelle collezioni delle istituzioni pubbliche come per es. biblioteche, musei e archivi. La proposta contiene anche misure volte a migliorare le procedure di concessione delle licenze e a garantire un più ampio accesso ai contenuti. Tale previsione riguarda sin particolare l’utilizzo di opere fuori commercio da parte di istituti di tutela del patrimonio culturale. Si segnala, altresì il tentativo della Commissione di introdurre nuovi diritti in favore degli editori di stampa con riferimento alle utilizzazioni in contesto digitale delle pubblicazioni di carattere giornalistico. Si tratta, a ben vedere di una previsione che minaccia la libera circolazione delle informazioni su internet ad esclusivo beneficio dei grandi editori. Una norma che non condividiamo e di cui chiederemo lo stralcio.

Subito dopo questo dibattito, la Commissione ha approvato la relazione di iniziativa recante Norme di diritto civile sulla robotica. La Commissione JURI ha riconosciuto la preoccupazione dell’impatto dell’automazione su istruzione, diritti dei cittadini, politiche sociali e occupazione, approvando anche un paragrafo – molto caro alla delegazione M5S – contenente una raccomandazione per tutti gli Stati membri a erogare un reddito di base generale. Un paragrafo, purtroppo, che è stato abrogato dal Parlamento europeo riunito in sessione plenaria a Strasburgo un mese dopo.

Questi i punti chiave del rapporto sulla robotica:

– l’accesso alle nuove innovazioni tecnologiche deve essere garantito a tutti i cittadini. Nessuno escluso;

– lo sviluppo della robotica e dell’intelligenza artificiale deve avvenire con un impatto ambientale limitato. I robot devono essere alimentati da energie rinnovabili;

– un’agenzia Europea per la robotica e l’intelligenza artificiale deve fornire le competenze tecniche, etiche e normative necessarie per sostenere gli attori pubblici, così da essere pronti a sfruttare opportunità e sfide;

– bisogna avere un completo sistema di registrazione di robot avanzati che dovrà essere introdotto nel mercato interno dell’Unione;

– deve essere garantito un elevato livello di sicurezza e protezione dei dati personali insieme al rispetto per la privacy nella comunicazione tra gli esseri umani, robot e intelligenza artificiale;

– i robot medici possono ridurre i costi sanitari, consentendo così ai medici di spostare la loro attenzione nel trattamento della prevenzione, ma si pone l’accento sulla necessità di non disumanizzare le cure e di istituire comitati di robo-etica in campo medico.

– puntare sul miglioramento della sicurezza del lavoro con il trasferimento di una serie di compiti pericolosi e dannosi dall’uomo al robot.

– le auto intelligenti senza pilota devono seguire dei precisi principi etici che devono valere per tutti i robot e che sono la giustizia, la non malvagità, la benevolenza e l’autonomia. Si deve valutare la nascita di una assicurazione per i robot nel caso in cui siano responsabili di incidenti e la cui responsabilità non possa essere riconducibile ai produttori o ai proprietari/utilizzatori.

I grandi progressi della robotica e la possibilità che l’intelligenza artificiale superi l’intelligenza umana, ci impongono dunque delle riflessioni etiche e morali, alle quali non possiamo sottrarci. Le questioni etiche non riguardano solamente l’interazione uomo-macchina, ma anche i problemi ontologici relativi all’identità personale con riferimento agli interventi bionici volti a recuperare o potenziare le capacità senso-motorie e cognitive degli esseri umani.

Vi è poi il tema della responsabilità, che si presenta in tutta la sua drammaticità, soprattutto con riferimento ai droni per uso militare: chi è responsabile delle violazioni umanitarie compiute attraverso il loro utilizzo? E ancora, il tema riguardante la capacità di compiere scelte in situazioni estreme dove la componente “etica” rappresenta un elemento determinante della scelta. Come si comporterebbe un’auto senza guidatore se dovesse scegliere, in caso di un improvviso sbandamento, tra l’incolumità del passeggero dell’auto e quella di un gruppo di persone ai margini di una strada? La relazione sulla robotica affronta questi temi, tracciando un percorso possibile che, a mio avviso, merita di essere ulteriormente esplorato.

La Juri ha poi proseguito i suoi lavori a porte chiuse per affrontare alcuni casi riguardanti la richiesta di revoca dell’immunità parlamentare di alcuni deputati europei, per concludere i suoi lavori affrontando alcune questioni di routine in materia di sussidiarietà, ma anche un breve dibattito sul dossier sulla protezione degli adulti vulnerabili, di cui è relatrice la collega dell’EFDD Joëlle Bergeron.

 

Sempre a gennaio la Juri si è riunita per procedere, come di consueto a metà legislatura, al rinnovo delle cariche della Commissione. Il deputato popolare della Repubblica Ceca, Pavel Svoboda, è stato confermato nella carica di presidente. Personalmente, si è trattato di una riunione molto importante essendo stata caratterizzata anche dalla mia elezione all’unanimità a vicepresidente della commissione giuridica. Si tratta di una carica di grande prestigio e responsabilità, che premia due anni e mezzo di duro e serio lavoro. Un riconoscimento che non è rivolto solamente alla persona, ma che premia il grande lavoro svolto da tutta la delegazione M5S, che finalmente non subisce il boicottaggio che ha caratterizzato le elezioni delle cariche parlamentari ad inizio legislatura.

La riunione del 30 gennaio 2017 è stata aperta da un hearing sul Trattato di Marrakech. Sono stati sentiti degli esperti sulle proposte legislative che mirano a migliorare la disponibilità e lo scambio transfrontaliero di opere accessibili dai non vedenti.

Particolarmente delicata è stata la riunione a porte chiuse, nel corso della quale sono state esaminate alcune richieste di revoca dell’immunità parlamentare di alcuni deputati, tra cui Marine Le Pen. Come relatrice del dossier riguardante quest’ultima, ho esposto alla Commissione JURI il caso, che scaturiva dalla pubblicazione su Twitter – da parte della Le Pen – di immagini che mostravano la violenta uccisione di alcuni ostaggi ad opera dell’Isis. Tale azione è stata considerata dalla magistratura inquirente francese come una violazione del codice penale francese che punisce la pubblicazione di immagini violente in internet. Si tratta di un reato perseguito a tutela dei minori, e non di un reato di opinione. Marine Le Pen era stata invitata a partecipare alla riunione del 30 gennaio al fine di essere sentita dai membri della Juri e potere così esporre il proprio punto di vista sulla richiesta della magistratura francese.  La deputata del Front National, tuttavia, non ha partecipato alla riunione, ma si è fatta rappresentare dal collega Jean-François Jalkh, conformemente all’articolo 9, paragrafo 5 del regolamento di procedura. Ne è seguito uno scambio di opinioni tra i membri della Juri.

Tra i dossier esaminati nel corso della riunione del 31 gennaio vi è quello volto a impedire i blocchi geografici e altre forme di discriminazione dei clienti basate sulla nazionalità, il luogo di residenza o il luogo di stabilimento nell’ambito del mercato interno.

Il geoblocking consiste in alcune pratiche discriminatorie che impediscono ai consumatori di accedere o comprare online un prodotto o un servizio da un sito web situato in un altro stato membro, reindirizzandolo ad un sito locale, o rifiutando la consegna del prodotto o il pagamento in base al luogo di residenza dell’utente. In pratica, i consumatori subiscono differenti tipi di trattamento e diverse condizioni di vendita in base al luogo in cui si collegano ad internet per effettuare gli acquisti. Tali pratiche, che limitano il commercio transfrontaliero nel mercato interno, di fatto causano una compartimentazione geografica del mercato, che crea forti preoccupazioni in termini di tutela dei consumatori, concorrenza e diritti d’autore.

 

 

TERRITORIO: Il 2017 è iniziato con la programmazione annuale delle attività territoriali.

La prima importante novità è legata all’inaugurazione presso il nostro ufficio di Cosenza dello Sportello Punto Europa, un punto informativo rivolto a cittadini, imprenditori, associazioni ed amministratori locali per saperne di più sui fondi europei e sulle opportunità derivanti dalle istituzioni comunitarie. Lo Sportello sarà aperto ogni martedì mattina e giovedì pomeriggio previo appuntamento http://www.ferraralaura.eu/sportellopuntoeuropa/

Successivamente siamo stati a San Ferdinando a visitare la baraccopoli dei migranti, un luogo che nel periodo della raccolta degli agrumi arriva ad ospitare oltre 2000 persone in condizioni drammatiche e disumane, con un reale rischio di tensioni sociali crescenti. Da più tempo denunciamo tali criticità, ma la situazione continua a peggiorare nonostante il denaro pubblico destinato a tale emergenza.

Continuiamo il nostro monitoraggio sul sistema depurativo calabrese e, purtroppo, dobbiamo registrare l’ennesima proroga dei lavori (la quinta!) per alcune opere di efficientamento del sistema depurativo dei comuni costieri calabresi: lavori che invece si sarebbero dovuti effettuare con urgenza tra giugno e settembre 2015.

Attraverso un’interrogazione parlamentare abbiamo poi interessato la Commissione Europea dell’intricata questione legata al finanziamento comunitario della Piazza Bilotti di Cosenza, un affare milionario con tante ombre dovute alla presunta commistione mafia-politica come stanno a testimoniare i recenti arresti.

Altresì, con altra interrogazione, abbiamo denunciato lo scempio che rischia di compiersi a Punto Scifo (Crotone), dove colate di cemento privato rischiano di mettere a repentaglio l’inestimabile patrimonio culturale ed archeologico dell’area. Un primo risultato raggiunto è stata la sospensione dei lavori precedentemente autorizzati. La battaglia si preannuncia comunque lunga.

Voglio infine segnalare, tra le attività territoriale del mese, la battaglia portata avanti insieme ai cittadini di Montalto Uffugo per risolvere il problema dell’inquinamento elettromagnetico derivante dall’elettrodotto attraversante il territorio comunale. Insieme ai rappresentanti del locale comitato cittadino che sostiene tale battaglia, abbiamo presentato una Petizione al Parlamento Europeo e nella recente discussione tenutasi in Commissione Peti a Bruxelles siamo riusciti a tenerla aperta e, quindi, a tenere viva l’attenzione del Parlamento europeo su tale tipo di problematica troppo spesso sottovalutata nonostante i pesanti rischi che potrebbero derivarne per l salute umana.

Anche in questo mese non sono mancati gli incontri con attivisti, cittadini e con i membri della delegazione italiana del M5S.

Continuate a contattarmi per le vostre segnalazioni.

Un abbraccio,

Laura

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