No alle armi in Ucraina

Ho sempre ritenuto che la costruzione di un percorso di pace debba passare per la diplomazia e, laddove questa non riesca a sortire gli effetti sperati, con le dovute sanzioni. L’invio di armi e contingenti militari come risposta all’operazione folle di Putin, che ovviamente non posso che condannare, é una decisione che non condivido e dalla quale personalmente prendo le distanze.

Trovo, dunque, giuste le misure restrittive dell’UE in risposta alla crisi in Ucraina, in particolare il divieto di effettuare operazioni con la Banca centrale russa, il divieto di sorvolo dello spazio aereo dell’UE e di accesso agli aeroporti dell’UE da parte di vettori russi di ogni tipo e le nuove sanzioni finanziarie nei confronti di persone ed entità.Inoltre con la proposta della Commissione di attivare, per la prima volta, la direttiva sulla protezione temporanea l’Unione europea offre una solidarietà concreta alle persone in fuga dalla guerra in Ucraina.

Ritengo questa iniziativa un segnale estremamente importate di vicinanza e assistenza verso civili che soffrono e che sono stati costretti a lasciare il proprio Paese per difendere la propria vita dalle bombe e dall’invasione russa. Di fronte alla guerra tutta l’Unione europea deve restare unita e compatta, anche in un tema da sempre controverso come la gestione dei flussi migratori.

Il Movimento 5 Stelle aveva già in passato chiesto di applicare la direttiva per la protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati 2001/55/CE durante la crisi afghana. Questo strumento è la giusta base legislativa sulla quale organizzare i programmi nazionali di protezione per i rifugiati e deve essere applicato in futuro senza indugio per sostenere tutte le popolazioni che fuggono dalle guerre. Anche nei momenti difficili, dimostriamo a tutto il mondo che l’Europa è una terra di solidarietà e opportunità.

Loading

Condividi