Tutela del territorio

ISOLA DI DINO. FERRARA (M5S): “SULLO STATO DI DEGRADO DELL’AREA INTERVENGA COMMISSIONE EUROPEA”

Comunicato stampa 06.02.2020

«L’Isola Dino, l’isola più grande ed importante della Calabria, attualmente di proprietà privata, nonché Sito di Interesse Comunitario e Zona Speciale di Conservazione, da anni versa in uno stato di profondo abbandono e di degrado». L’eurodeputata Laura Ferrara, rispondendo al sollecito dell’associazione Italia Nostra sezione Alto Tirreno Cosentino, chiede l’intervento della Commissione europea circa lo stato d’incuria in cui versa l’Isola che sorge a largo della costa di Praia a Mare.

«Nello specifico, l’area versa in condizioni di elevata precarietà ambientale a causa della consistente presenza di rifiuti di vario genere (compreso alcuni relitti di autoveicoli!) depositati e abbandonati sul suolo dell’isola» scrive la Ferrara nell’interrogazione parlamentare.

«Da tempo la sezione Alto Tirreno Cosentino di Italia Nostra denuncia le condizione di estremo degrado in cui versa l’Isola di Dino, la quale occorre ricordare, risulta essere di proprietà privata ma al contempo area da tutelare e sulla quale vige l’interesse Comunitario. Le foto che mi ha fatto pervenire l’associazione di tutela ambientale non lasciano spazio ad equivoci. Sull’isola a minare la buona conservazione del SIC vi è la presenza di materiali pericolosi come eternit, catrame, vernici e oli che danneggiano la conservazione dell’equilibrio ecologico naturale dell’isola».

«Nell’interrogazione alla Commissione europea segnalo, fra le altre cose, lo stato di conservazione dell’habitat  1170 delle “Scogliere” compromesso a causa della presenza di lastricati in cemento, resti di piscina, calcinacci, pozzetti e manufatti in totale stato di abbandono».

«Alla luce di quanto premesso e delle numerose denunce dell’associazione chiedo alla Commissione se intende sollecitare le autorità preposte, in primis la Regione Calabria, ad effettuare un urgente sopralluogo e a dare precise indicazioni al comune di Praia a Mare perché venga fatto predisporre un adeguato piano di bonifica e di rimozione rifiuti dall’area. Chiedo, inoltre, da parte della Commissione un urgente sollecito agli enti preposti a dare piena e completa applicazione delle misure di conservazione per le aree SIC-ZSC approvate dalla Regione Calabria nel 2016, ovvero la tutela, valorizzazione e fruibilità dei luoghi che vista la scellerata gestione, sarebbe il caso ritornassero al più presto di pubblica proprietà» conclude l’europarlamentare.

DUNE DELL’ANGITOLA. FERRARA (M5S): “BONIFICA IMMEDIATA E TUTELA DELL’AREA”

PRESENTATA INTERROGAZIONE ALLA COMMISSIONE EUROPEA

Comunicato stampa 25.02.2020

«Ho presentato una interrogazione alla Commissione europea al fine di segnalare lo stato di cattiva conservazione in cui versano le Dune dell’Angitola, sito di interesse comunitario (Sic)». L’eurodeputata del Movimento 5 stelle Laura Ferrara accende i riflettori su una delle poche aree costiere sabbiose del versante tirrenico calabrese per le quali, da tempo, si attendono iniziative volte alla difesa dell’habitat.

«Come riportato da alcune testate giornalistiche la costa vibonese è stata seriamente danneggiata dalle ultime mareggiate di questo inverno. Danni che hanno interessato anche l’area denominata “Dune dell’Angitola” presso le quali oltre alla sabbia e materiale vegetale sono stati rinvenuti rifiuti di varia natura come materiale plastico, polistirolo e persino pneumatici in disuso».

«Tutto ciò determina ovviamente una situazione di degrado ambientale che rischia di alterare in modo serio la buona conservazione degli habitat naturali e degli habitat di specie di un’area che rappresenta uno dei pochi esempi di complesso di vegetazione delle dune costiere».

«Riferendomi alla direttiva 92/43/CEE, chiedo alla Commissione se ritiene che le autorità preposte stiano garantendo un’adeguata sorveglianza dello stato di conservazione dell’area e se, contestualmente, intende sollecitare chi di dovere, in primis la Regione Calabria, ad effettuare un urgente sopralluogo e predisporre adeguato piano di bonifica e di rimozione dei rifiuti dall’area».

«Nel 2016 la Regione Calabria approvava le misure di conservazione delle aree SIC-ZSC – ricorda la Ferrara -, misure finora disattese e non solo per quanto riguarda la tutela del sito delle Dune dell’Angitola. Sarebbe opportuno, a questo punto, che il neo assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio, incentrasse la sua attività affinché queste misure vengano finalmente applicate e, perché no, integrate così da garantire una buona conservazione degli habitat presenti in tutte le aree Sic calabresi». 

MISURE DI CONSERVAZIONE DELLE ZSC IN CALABRIA. FERRARA (M5S) INTERROGA LA COMMISSIONE EUROPEA

Comunicato stampa 05.03.2020

«La Rete Natura 2000 è uno dei principali strumenti dell’Unione europea per il mantenimento della biodiversità. Tra siti marini e terrestri, in Calabria sono stati istituiti 184 siti Natura 2000, di cui 6 Zone di protezione speciale (ZPS) e 178 Siti di interesse comunitario (SIC) pari al 19% circa del territorio regionale». L’eurodeputata del Movimento 5 stelle, Laura Ferrara, interroga la Commissione europea sulla mancata applicazione delle misure di conservazione delle Zone speciali di conservazione (ZSC) in Calabria.

«Nel 2016 – scrive la Ferrara – la Regione Calabria predisponeva specifiche misure di conservazione volte alla salvaguardia ed alla tutela degli habitat e delle specie insistenti nei 178 siti di interesse comunitario, designati nel 2017, come Zone Speciali di Conservazione». 

«Tanto nel mio precedente mandato, quanto in quello in corso, mi sono occupata spesso di siti in cui queste misure, benché individuate, non vengono applicate e rispettate. Da ultimo l’Isola di Dino a Praia a Mare e le Dune dell’Angitola del litorale vibonese». 

«La mia interrogazione alla Commissione europea è finalizzata a capire lo stato dell’arte circa la piena esecuzione delle misure di conservazione nelle 178 aree designate quali Zone Speciali di Conservazione nel territorio calabrese. Tenere alta l’attenzione su questo tema è decisamente importante. Si tratta, infatti, di tutelare e valorizzare in maniera sostenibile aree uniche del nostro territorio e nello stesso tempo, evitare il rischio dell’apertura di una nuova  procedura d’infrazione analogamente a quanto avvenuto nella procedura 2015/2163 per violazione, appunto, della Direttiva Habitat» conclude l’eurodeputata.

CENTRALINE IDROELETTRICE FIUME ABATEMARCO. FERRARA (M5S) PORTA IL CASO IN EUROPA

comunicato stampa 09.04.2020

«La valle del fiume Abatemarco è un’oasi di verde e di biodiversità poco distante dalla costa, tra i comuni di Verbicaro, Grisolia e Santa Maria del Cedro ecco perché, prima di procedere con qualsivoglia tipo di opera, bisogna avere la certezza che questa non vada ad incidere sull’habitat circostante». L’eurodeputata Laura Ferrara interroga la Commissione europea circa la mancata valutazione d’incidenza sul progetto di centraline idroelettriche da realizzarsi lungo il fiume Abatemarco nel comune di Verbicaro. 

«In seguito alle segnalazioni della sezione dell’Alto Tirreno Cosentino di Italia Nostra, ho inteso chiedere maggiori chiarimenti alla Commissione europea circa i motivi per cui il progetto delle centraline idroelettriche, lungo il percorso del fiume Abatemarco, non sia stato ancora  sottoposto a procedura di Valutazione d’Incidenza». 

«A poche centinaia di metri dai siti interessati dalla realizzazione del suddetto progetto – continua la Ferrara – è infatti presente il SIC-ZSC n. IT9310028 “Valle del Fiume Abatemarco” dove sono presenti habitat e specie di particolare rilevanza. In virtù della tutela di questa area, sarebbe opportuno da parte della Regione Calabria predisporre tale Valutazione d’Incidenza». 

«Dovrebbe emergere, da parte delle autorità preposte ad autorizzare tali opere, il “principio di precauzione” che non sembra essere stato rispettato in questo caso mancando un procedura così significativa e che attesterebbe la possibilità o meno di conseguenze significative, dirette e indirette, sulla conservazione degli habitat e delle specie presenti nell’area Sic in questione» conclude l’eurodeputata.

DISCARICA VETRANO. FERRARA (M5S) SEGNALA LE CRITICITÀ DELL’AMPLIAMENTO ALL’UE

Comunicato stampa 28-09.2020

San Giovanni in Fiore – «Fiamme spente nella discarica di Vetrano, ma le criticità ed i dubbi sulla legittimità del suo ampliamento rimangono». A distanza di un giorno dalla conclusione delle operazioni di spegnimento del grave incendio che ha interessato la discarica di Vetrano, a San Giovanni in Fiore, l’eurodeputata Laura Ferrara fa sapere che nelle settimane scorse ha inoltrato una interrogazione alla Commissione europea circa le possibili criticità sul progetto di ampliamento discarica.

«Nelle scorse settimane è stato avviato l’iter autorizzativo per un progetto di “Coltivazione in sormonto sulla esistente discarica in località Vetrano, nel comune di San Giovanni in Fiore” – scrive l’eurodeputata pentastellata -. Tale proposta pur teoricamente escludendo ampliamenti in
termini di superficie della discarica stessa, ricade totalmente all’interno della perimetrazione dell’area ZPS “Marchesato e Fiume Neto ” (già individuata come zona ZPS con DGR n° 607/2005: IT9320302) e quindi sarebbe sostanzialmente incompatibile dal punto di vista ambientale».
Secondo l’eurodeputata il “recupero volumetrico” comunicato dal Consorzio Valle Crati non andrebbe quindi ad evitare la violazione delle generali Misure di Conservazione previste per le aree ZPS che prevedono il divieto di realizzazione di nuove discariche o nuovi impianti di trattamento e smaltimento di fanghi e rifiuti nonché l’ampliamento di quelli esistenti in termine di superficie.

«Con apposita interrogazione ho chiesto alla Commissione di sapere se tale progetto possa costituire un grave pericolo alla tutela e alla salvaguardia della zona protetta e
se l’aumento volumetrico della discarica viola o è conforme alle misure di conservazione previste a tutela dei siti della rete Natura 2000. Alla luce di quanto segnalato alla Commissione infine chiedo se intende sollecitare le competenti autorità regionali e nazionali per un celere approfondimento sulla questione» conclude l’europarlamentare.

FOTOVOLTAICO A LA PETROSA. FERRARA (M5S) PORTA IL CASO A BRUXELLES

27.05.2021

Castrovillari – «Il paesaggio adiacente il massiccio del Pollino non può essere deturpato». Il progetto di impianto fotovoltaico (circa 11 ettari) che dovrebbe sorgere in località La Petrosa a Castrovillari approda sul tavolo della Commissione europea tramite interrogazione dell’eurodeputata Laura Ferrara.

«Ho esposto alla Commissione – scrive in una nota Ferrara – tutti i dubbi circa la realizzazione di un impianto “a terra” di tipo grid connected per la produzione di energia elettrica. Il progetto in esame, infatti, dovrebbe sorgere in prossimità dell’area del Parco Nazionale del Pollino e, nello specifico, dell’Area SIC-ZSC 9310008 La Petrosa. Una distesa di specchi fotovoltaici che rischia di compromettere inevitabilmente e irreparabilmente il paesaggio, gli habitat e l’enorme biodiversità presente nella zona. Nella mia interrogazione ribadisco le finalità di tutela e di conservazione degli habitat e delle specie previste dalla direttiva 92/43/CEE e che dovrebbero interessare anche quest’area. La Commissione ora dovrà dire se gli indirizzi di tutela saranno rispettati se dovesse sorgere il suddetto impianto, del quale il nostro territorio potrebbe benissimo fare a meno. In Calabria vi è un surplus di produzione di energia del 202% rispetto a quella effettivamente richiesta (Dati Terna aggiornati al dicembre 2019).

Mi unisco quindi a quanti in queste settimane si sono detti contrari a tale impianto, certa che prima della Commissione europea, a mettere la parola “fine” a speculazioni e danni ambientali irreversibili siano le autorità locali preposte a conferire tutte le autorizzazioni del caso» conclude la Ferrara.

AMBIENTE, FERRARA (M5S): ASCOLTARE LA VOCE E LE ISTANZE DI FRIDAYS FOR FUTURE

comunicato stampa 24.09.2021

“Migliaia di ragazzi sono scesi oggi nelle piazze italiane per rivendicare il loro diritto di parola nella sfida epocale contro i cambiamenti climatici che mettono a rischio la sopravvivenza stessa del nostro Pianeta. È compito della politica ascoltare le loro istanze che guardano al futuro. Le decisioni che verranno prese durante la Cop26, che si terrà dal 31 ottobre al 12 Novembre a Glasgow, impatteranno in maniera prevalente sulle prossime generazioni. La transizione ambientale deve essere reale ed equa: dal no al finanziamento diretto e indiretto alle fonti fossili all’energia rinnovabile, dal risparmio energetico all’economia circolare che punta su riciclo e riuso dei rifiuti e non sul loro incenerimento, su tutti questi temi non c’è più tempo da perdere. Gli incendi e le inondazioni della scorsa estate che hanno causato morti e distrutto interi territori in Europa sono l’esempio più evidente dell’urgenza dei provvedimenti da perdere. Servono azioni vincolanti per i Paesi. Questa è l’ultima chance, non sprechiamola”, così Laura Ferrara, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, in una nota.

ENERGIA, FERRARA (M5S): BENE VON DER LEYEN, ADESSO ACCELERARE SU RINNOVABILI

comunicato stampa 07.10.2021

“Le parole di Ursula Von der Leyen sulle energie rinnovabili sgombrano il campo su quello che dovrà essere il futuro energetico dell’Unione europea. Il cambiamento è irreversibile ed è stato innescato dalla decisione di escludere i progetti legati al gas naturale dai finanziamenti attraverso i green bond europei. Le energie pulite spingeranno il nostro Continente verso l’indipendenza energetica e renderanno le nostre bollette più leggere senza subire le oscillazioni del prezzo delle fonti fossili. Per queste ragioni dobbiamo impegnarci di più nel potenziare gli investimenti eco-sostenibili sulle rinnovabili. Le potenti lobby del gas si mettano l’anima in pace: il futuro è sostenibile”, così in una nota Laura Ferrara, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.

TRIVELLE NEL CROTONESE. FERRARA (M5S) NELL’ERA DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA NON SI POSSONO AUTORIZZARE NUOVE ESTRAZIONI DI COMBUSTIBILI FOSSILI

Comunicato stampa 14.10.2021

«Non si può continuare ad estrarre idrocarburi dal fondo del mare e contestualmente perseguire ambiziosi obiettivi climatici». A tornare sulla controversa e mai chiusa questione delle trivellazioni è l’eurodeputata Laura Ferrara che sul punto invia apposita interrogazione alla Commissione europea.

«In Calabria, nel mare antistante la costa crotonese – scrive Laura Ferrara – dal primo ottobre 2021 si potrà procedere con le attività di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi.

Nello specifico, la società Global Med LLC, in virtù di permessi rilasciati nel 2016 (FR41GM, FR42GM, FR43GM, FR44GM e FR45GM), potrà condurre le attività suindicate nelle acque situate oltre le 12 miglia nautiche dalla costa crotonese.

Tale situazione si pone in palese contrasto con gli obiettivi climatici europei e con gli impegni internazionali previsti dall’accordo di Parigi.

È fondamentale che per contrastare gli effetti dell’attuale crisi climatica si ponga fine o si riducano drasticamente le attività di estrazione, di sfruttamento e di uso delle fonti fossili.

Ho deciso di investire della questione la Commissione europea chiedendo se le attività di estrazione di idrocarburi siano compatibili con gli obiettivi climatici dell’Unione, con il Green Deal europeo.

Siamo nell’era della transizione ecologica. È necessario ripensare tutti i cicli economici con questa nuova ottica quindi accelerare a favore dell’uso di fonti rinnovabili rivedendo e se necessario sospendendo le autorizzazioni relative all’estrazione di combustibili fossili» conclude Ferrara.

IMPIANTO DI SAN SAGO DI TORTORA. FERRARA (M5S): LA RIAPERTURA DELL’IMPIANTO POTREBBE VIOLARE  LE DIRETTIVE EUROPEE

Comunicato stampa 16 novembre 2021


«La tutela del fiume Noce e della salubrità del mare lungo la costa dell’alto tirreno cosentino fino alle coste lucane rischia di rimanere una chimera». È quanto afferma l’eurodeputata Laura Ferrara che investe, nuovamente, la Commissione europea circa la regolarità dell’impianto di eliminazione rifiuti pericolosi e non sito a San Sago nel Comune di Tortora (Cs) e per il quale le associazioni ambientaliste stanno promuovendo una marcia che partirà dalla foce del fiume Noce sino all’impianto.

«Con Determina Dirigenziale del 23/04/2021 il Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata ha espresso parere favorevole di Valutazione di Incidenza, fase di Screening, ai sensi del D.P.R. n. 357/1977, relativamente all’intervento “Impianto di eliminazione rifiuti pericolosi e non” sito in San Sago del Comune di Tortora, proposto dalla società Co.Gi.Fe. Ambiente srl». È quanto riporta la Ferrara nell’interrogazione inviata alla Commissione europea.

«Tale impianto – continua –  è situato a meno di 200 metri dal sito SIC/ZSC IT9210265 «Valle del Noce» nonché nelle immediate vicinanze di una serie di siti inseriti nella rete Natura 2000 ed è lo stesso impianto che giusto qualche anno fa fu interessato da una serie di vicende giudiziarie che portarono al sequestro dello stesso.
Appare quindi quantomeno discutibile la scelta della Regione Basilicata “di non ritenere necessaria l’assoggettabilità dell’impianto alla procedura di Valutazione di Incidenza Appropriata (livello II della procedura sancita dall’articolo 6 della Direttiva Habitat 92/43/CEE)” e di non procedere quindi ad una valutazione dettagliata delle categorie di rifiuti da esso trattabili».

Sarà quindi Bruxelles a chiarire se si ritiene necessario procedere, da parte degli enti regionali coinvolti, ad una Valutazione di Incidenza Appropriata e sia stata rispettata la normativa comunitaria in materia di tutela ambientale.

«Mi auguro – conclude l’eurodeputata del Movimento 5 stelle –  che la Regione Calabria da parte sua,  prima di rilasciare o meno le autorizzazioni necessarie all’eventuale riapertura dell’impianto proceda a svolgere un’istruttoria completa ed approfondita e non superficiale come è stato fatto da parte della  Regione Basilicata».

MALTEMPO E RISCHIO IDROGEOLOGICO. FERRARA E TAVERNISE (M5S) CHIEDONO AD OCCHIUTO PROGRAMMAZIONE ED INTERVENTI IMMEDIATI

Comunicato stampa 29.11.2021

«Il maltempo si è abbattuto sulla Calabria portando con sé danni non indifferenti in diversi territori. Ad essere stata colpita in maniera importante è l’area dell’alto tirreno. Nel cosentino, la pioggia e le mareggiate hanno provocato il cedimento di una parte del costone che sostiene la linea ferroviaria». Ad intervenire su quanto sta accadendo in Calabria a causa del maltempo e dell’allerta meteo è l’eurodeputata Laura Ferrara e il consigliere regionale Davide Tavernise con una nota congiunta.

«Proprio nell’Alto Tirreno cosentino, come più volte denunciato dal Movimento 5 stelle, vi sono opere finanziate da oltre dieci anni ma non ancora realizzate, per quanto concerne la messa in sicurezza delle aree ad elevato rischio idrogeologico. La situazione non cambia sull’altro versante della costa, dove negli anni abbiamo assistito a disastri annunciati e causati da interventi mai realizzati per la mitigazione del rischio idrogeologico, seppur necessari».

«Al Presidente Occhiuto chiediamo un immediato cambio di registro, a partire da subito. È di pochi giorni fa la notizia di ulteriori fondi, 61 milioni, per la realizzazione, fra le altre cose, di interventi di tutela dal rischio idrogeologico, messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti e messa in sicurezza ed efficientamento energetico degli edifici. Queste opere, volte a garantire la tutela delle nostre città, sono state finanziate su proposta del Movimento 5 Stelle, prima nel Decreto Agosto e poi nella Legge di Bilancio 2021, durante il Governo di Giuseppe Conte, adesso il Ministero dell’Interno ha ripartito le risorse tra i Comuni. Nel triennio 2019-2021, grazie al piano Proteggi Italia varato ancora dal Governo Conte, le risorse destinate alla nostra Regione superavano i 115 milioni di euro. Risorse a disposizione di regioni ed enti locali e da destinare all’emergenza ma anche e soprattutto alla prevenzione ed alla manutenzione, nonché viste le difficoltà degli uffici preposti nel programmare ed attuare le opere nella semplificazione e rafforzamento della governance. Il piano calabrese del 2020, i cui interventi dovevano avvenire a valere su queste risorse, ad inizio novembre di quest’anno, non era stato ancora trasmesso». 

«Finché in Calabria ci troveremo a fronteggiare emergenze dovute a scarsa o nulla manutenzione dell’esistente non si potrà mai avviare una programmazione strutturale per il prossimo futuro. Da questa urgenza deve avviarsi il nuovo corso nella nostra Regione, senza ulteriori ritardi perché la sicurezza delle persone ed i luoghi sia finalmente cosa concreta anche nei nostri territori» concludono Ferrara e Tavernise.

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